Tutto e il contrario di tutto

L’effetto Covid sui mercati finanziari è stato importante e veloce sia nella discesa sianella risalita. Dal 21 febbraio al 23 marzo 2020 i principali indici azionari hanno visto una riduzione del loro valore intorno al 30-40%, per poi ritornare ai loro valori originari circa 3/4 mesi dopo. Si è verificato un rimbalzo cosiddetto a “V”, grazie al supporto delle banche centrali che hanno erogato moltissima liquidità e alla riduzione del sentimento di panico, spesso compagno di avventura degli investitori “senza guida”.

Emotività fuori controllo

Come troppo spesso succede, nel momento in cui i mercati scendono l’emotività prende il sopravvento e l’impulsività porta il risparmiatore a fare scelte irrazionali. Infatti, come dimostrano i numeri, a marzo 4,5 miliari di euro sono stati dirottati dagli investimenti finanziari verso i conti corrente, mentre solo 1,5 miliardi nel mese di aprile, hanno avuto un movimento contrario (Plus24Ore del 13 giugno 2020). Questo dimostra come gran parte dei risparmiatori abbia venduto e conseguentemente portato a casa la perdita, nel momento in cui invece è necessario restare saldi e lucidi. Solo alcuni hanno infatti riposizionato la liquidità verso gli investimenti nel momento più opportuno per farlo: quando le valutazioni degli investimenti erano più basse.
La scelta migliore in queste situazioni, qualora ci siano le possibilità e le disponibilità liquide per farlo, è quella di investire nuovamente per guadagnare sui nuovi versamenti. In alternativa, senza aver venduto, oggi ci si ritroverebbe in una situazione di parità.

Un esempio di successo: l’indice NASDAQ

L’indice NASDAQ è l’indice dei principali titoli tecnologici della borsa americana. Questo è stato il suo andamento nell’ultimo anno:

Dal grafico si può notare la forma a “V”: dopo il significativo ribasso si è verificata la successiva ripresa, fino a superare il suo massimo storico e sfondare i 10.000 punti, soglia mai raggiunta prima.
Questo esempio e ciò che è accaduto sui mercati in questi mesi confermano che l’investitore deve guardare oltre, concentrandosi soprattutto sul lungo periodo e realizzando che il momento di ribasso può essere un’opportunità di acquisto invece che di vendita.

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Maurizio Carelli

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