Finanza comportamentale: cervello o cuore? Quale dei due ascoltare

Mai come ora è necessario parlare di finanza comportamentale, cioè l’unione tra finanza e psicologia. Quest’ambito della finanza ci aiuta nel capire come reagire nei momenti in cui il mercato scende e come comportarci al meglio per non subire perdite, sfruttando anche le opportunità che il mercato offre in questi momenti.

Effetti da Coronavirus

L’impatto sui mercati borsistici delle preoccupazioni relative al Coronavirus è stato veloce e importante. Da inizio anno, il Ftse Mib (indice di riferimento del mercato azionario italiano) ha subito una riduzione del 35% e lo S&P 500 (indice di riferimento del mercato azionario statunitense) di oltre il 20% (Plus24Ore del 14 marzo 2020). La velocità dell’impatto è stata significante, infatti la riduzione di valore è avvenuta, dopo un inizio anno di crescita costante, in un mese circa. Ma come reagire ora?

Finanza comportamentale

Ogni individuo possiede due parti distinte, il cuore, ovvero la parte dei sentimenti, dell’emotività e del nostro “ragionare di pancia e di istinto” e il cervello, la nostra parte razionale. Nelle scelte finanziarie e di investimento, è bene accantonare tutto ciò che è rappresentato dal cuore, dando invece spazio alla parte razionale, quindi al cervello. In questi giorni, ascoltando il telegiornale si sente spesso parlare di “milioni/miliardi di euro bruciati “, affermazioni forti che impressionano ma che non raccontano che da dieci anni a questa parte il mercato ha più che raddoppiato il suo valore. La paura e il panico sono sempre pessimi consiglieri in finanza, ma in questo momento più che mai bisogna tenere i nervi saldi e ragionare sulle opportunità che il mercato ha creato. Bisogna vedere la situazione dei mercati come i saldi nel vostro negozio preferito: ciò che avreste acquistato a 100€ un mese fa, oggi lo potete comprare a 60/70€.

Buone pratiche e protocolli

Anche in finanza ci sono protocolli da rispettare per far fronte ai danni causati dalla paura . Già in passato i mercati hanno vissuto situazioni di emergenza, ad esempio nel 2000 con la bolla di internet e nel 2008 con il fallimento di Lehman Brothers, dimostrando l’efficenza della pratica del “non vendere” ma comprare in sconto. Tutto questo, naturalmente, seguendo i consigli di un esperto del settore, per evitare i rischi del fai-da-te e per trovare insieme la strada e la strategia migliore da seguire. Se crediamo nella crescita economica, i risparmi saranno tutelati e cresceranno bene come in passato.  

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Maurizio Carelli

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