In Italia tante persone affidano alle Poste i propri risparmi, concedendo a questo istituto maggiore fiducia rispetto alle banche: sarà che, essendo in parte a controllo pubblico, le Poste vengono percepite come un’azienda con basi più solide e maggiori garanzie in termini di trasparenza e professionalità. Ma è sempre così? L’inchiesta di Report sui prodotti finanziari di Poste Italiane solleva doversi dubbi in merito. A finire nel mirino della trasmissione TV, non sono i prodotti in sé ma la professionalità dei dipendenti che propongono soluzioni finanziarie senza tener conto delle reali esigenze del cliente, ma con attenzione ad aumentare il premio produzione e i vantaggi per l’azienda stessa.
Come è composto il fatturato di Poste Italiane?
Principalmente dalle spedizioni, verrebbe da pensare. Dall’inchiesta risulta invece che circa il 70% del fatturato deriva dai servizi assicurativi, circa il 15% da servizi finanziari e solo il restante 15% da servizi postali e commerciali. Insomma, negli ultimi anni più dell’80% dei ricavi dell’azienda è dipeso da attività di natura decisamente non “postale” e quindi da operazioni che non rientrano esattamente nella sua specificità e nel suo “core business”, un po’ come se un elettricista facesse lavori di manutenzione idraulica.
5 promotori professionisti ogni 100 consulenti Postali
Report ha intervistato un funzionario di Bancoposta che, non senza imbarazzo racconta: “Noi non sapevamo fare niente, ecco. Era un mercato nuovo, come se uno da vendere la mortadella va a vendere di punto in bianco altre cose”. Un paragone emblematico: solo che dalle “altre cose” dipendono i risparmi di tantissimi italiani. Una questione che trova conferma anche nella sempre crescente tendenza di Poste Italiane a vendere prodotti finanziari e assicurativi allo sportello.
Analizzando i curricula del personale di Poste Italiane, emergono dei dati significativi: solo 800 su circa 7 mila dipendenti che svolgono l’attività di presunta consulenza sono laureati in Economia e, tra questi, solamente 308, stando ai dati raccolti da Report, sono iscritti ufficialmente all’albo dei promotori finanziari. Numeri che fanno riflettere se si pensa che Unicredit conta 4.600 promotori finanziari e Intesa San Paolo 6.400.
I prodotti venduti dalle Poste sono realmente sicuri?
Gli impiegati delle Poste hanno proposo in passato investimenti che definivano sicuri e affidabili, come quelli sul mattone, attraverso il fondo immobiliare Obelisco, per il quale sono state vendute ad un valore di 2.500€ mentre oggi valgono 500€.
Il quadro che emerge dal reportage è tutto meno che rassicurante, uno spunto interessante per iniziare a riflettere su come gestire e proteggere davvero i propri risparmi.
Fonte e video disponibili qui: inchiesta Report sui prodotti Poste