Inflazione e conti corrente, gli effetti sui nostri risparmi

Gli italiani incrementano la disponibilità sui conti correnti, ma siamo certi sia una scelta conveniente? Forse non tutti conoscono l’effetto dell’inflazione che erode i nostri conti. Nel 2008, la liquidità presente sui conti correnti delle famiglie italiane ammontava a 910 miliardi di euro, a fine 2018 lo stock di disponibilità è poi salita a 1.390 miliardi, rappresentando un aumento medio annuo di circa 50 miliardi (Plus 24 del 8 giugno 2019). L’aumento della quantità del denaro depositato sul conto e la svalutazione del suo valore è un effetto che si presenta solitamente a seguito di periodi di crisi, principalmente per due motivi: l’incertezza del domani e la riduzione dei tassi di interesse delle banche centrali che cercano di aiutare il rilancio dell’economia.

Quanto costa l’inflazione?

Dopo un ultimo decennio in cui l’inflazione sembrava essere scomparsa, negli ultimi anni l’incremento dei prezzi è tornato a farsi sentire e ha iniziato ad erodere la ricchezza presente sui conti. Nel 2018, infatti, l’inflazione si è aggirata su una media di poco superiore all’1% e, in assenza di rendimenti sul conto corrente, ha “mangiato” 10 miliardi di euro. In genere, siamo sempre ben attenti ai costi legati al conto corrente, andando a ricercare la banca con le spese minori, ma solo raramente prestiamo attenzione al “nemico pubblico”, il carovita, un costo che può invece essere evitato attraverso la ricerca di investimenti strategici che possano fare al caso nostro e al nostro orizzonte temporale.

“Tengo i soldi sul conto perché non si sa mai…”

Perché teniamo i soldi sul conto? La maggior parte degli italiani affermano di mantenere i soldi sul conto corrente per avere la capacità di affrontare gli imprevisti. Ma l’imprevisto, in quanto tale, è qualcosa che non può essere preventivato: e se quella circostanza imprevedibile non si avverasse mai? Vorrebbe dire che per tutto quel tempo è stato pagato un costo che prende il nome di inflazione. Ma se invece di attendere con timore un evento imprevedibile, mi assicurassi e investissi quella liquidità così costosa in qualcosa di utile? È impressionante pensare che in Italia si spendono 100 miliardi per il gioco d’azzardo e solo 4,8 miliardi per polizze contro rischi gravi.

Quanti soldi devo tenere sul conto corrente?

Il conto corrente deve darmi la disponibilità necessaria per affrontare le esigenze quotidiane, per i progetti di brevissimo termine (6-12 mesi) e per i piccoli imprevisti (come ad esempio la rottura della caldaia, per la quale devo avere risorse libere senza intaccare gli investimenti). Tutto il resto sono somme che possono essere investite nel modo migliore seguendo i consigli del proprio consulente di fiducia, tenere i soldi sul conto per far fronte alle emergenze non è una soluzione efficiente.

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Maurizio Carelli

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