Trump ha annunciato dazi sensibilmente più elevati di quelli che il mercato si attendeva ed è ragionevole supporre che scatenerà un’ondata di turbolenza nei mercati finanziari i quali dovranno riprezzare tutte le attività sulla base della novità. L’annuncio di Trump ha introdotto una tariffa base del 10% su tutte le importazioni con dazi addizionali variabili: 10% per il Regno Unito, 20% per l’UE, 34% per la Cina, 24% per il Giappone, 32% per Taiwan fino al 49% per la Cambogia. I dazi base scatteranno dal 5 aprile, quelli maggiorati dal 9 aprile. Uno degli interventi più drastici riguarda il settore automobilistico: a partire dal 3 aprile, gli Stati Uniti imporranno dazi del 25% su tutte le importazioni di veicoli. Da queste tariffe sono esclusi alcuni prodotti come l’energia, i semiconduttori, l’acciaio ed alcune materie prime (come oro e rame) oltre alle auto, già soggette ad altre tariffe decise in precedenza. Gli USA dichiarano di ” rispondere in maniera reciproca ” alle pratiche commerciali ritenute scorrette che includerebbero non solo i dazi propriamente detti, ma anche applicazione di imposto come l’IVA, regolamentazioni e presunte manipolazioni dei cambi valutari. L’obiettivo dichiarato dagli Stati Uniti è quello di proteggere l’industria nazionale, ridurre il deficit commerciale e spingere le controparti a rivedere le proprie politiche tariffarie. Tuttavia, questa strategia rischia di generare una reazione a catena internazionale, con potenziali ripercussioni sui prezzi al consumo e sul commercio globale.
Tutti gli investitori a non devono prendere decisioni affrettate in reazione alle notizie immediate . Le fasi di turbolenza nei mercati finanziari, infatti, dovrebbero essere viste come opportunità per costruire i rendimenti futuri attraverso strategie ragionate, evitando invece di compromettere il rendimento a lungo termine con scelte impulsive. È utile ricordare che i mercati finanziari salgono lentamente, “prendendo le scale”, mentre scendono rapidamente, “prendendo l’ascensore”. Questo significa che generalmente impiegano molto più tempo a salire che a scendere, e non è mai possibile stabilire con certezza quando una discesa sarà conclusa. È sempre consigliabile attendere che la situazione si stabilizzi prima di agire con lucidità e chiarezza strategica.
Le fasi di correzione sono certamente fastidiose, ma rappresentano anche grandi opportunità per costruire le premesse di rendimenti futuri significativi. Gli investitori con piani finanziari ben progettati, non devono temere queste situazioni di volatilità. Al contrario, dovrebbero accoglierle positivamente, poiché consentono di acquistare asset finanziari a prezzi scontati, coerentemente con le proprie caratteristiche e obiettivi d’investimento. Sono proprio momenti come questi che evidenziano l’importanza di avere un piano finanziario ben strutturato, il quale contempla sempre la possibilità che i mercati attraversino periodi di forte turbolenza. Un buon portafoglio finanziario, infatti, include una riserva obbligazionaria pronta ad essere impiegata per sfruttare eventuali eccessi di pessimismo che iniziano già ad essere visibili, anche se non ancora generalizzati. Al contrario, un investitore che opera senza un piano chiaro e definito rischia di trovarsi completamente in balia degli eventi, come una nave senza rotta durante una tempesta.